https://chat.openai.com/auth/login

Dopo tanto clamore, tanto inchiostro versato ha riaperto CHAT GPT.
Il Garante della Privacy ha ritenuto ora idonee le rassicurazioni ricevute in materia di trattamento dei dati. Ora, nuovamente e senza trucchi (leggasi VPN) è possibile collegarsi e provare questo ambiente di AI (Intelligenza Artificiale) che permette di ‘dialogare’ con un sistema in grado di simulare il linguaggio umano.
È ancora impreciso, la mole documentale per l’apprendimento del sistema è pero imponente e sarà, probabilmente, la corsa all’oro dei prossimi tre anni. È impreciso sui personaggi pubblici o su altre questioni ma è una potenza su altri aspetti non ultimo gli script preconfezionati dei diversi linguaggi di programmazione.

È già stato stimato che le aziende che si avvarranno dell’AI godranno di un beneficio competitivo rispetto ad altre. Nei prossimi mesi vedremo gli sviluppi; siamo alla versione 3 in attesa del rilascio di CHAT GPT 4

Login
Per iniziare colleghiamoci alla pagina web: https://chat.openai.com/#
Ci verrà chiesto con quale metodo vogliamo entrare nel sistema: possiamo creare un utente, possiamo usare il nostro account Gmail o ancora possiamo usare un account Microsoft. In ogni caso, qualora non volessimo usare la nostra consueta mail possiamo creare un account nuovo sul momento.


Personalmente, uso senza timore, il mio account di posta Google.

Inseriamo la nostra password e accettiamo gli avvisi relativi alla Privacy.


Ora siamo entrati nel sistema di chat e possiamo iniziare a dialogare con l’ambiente AI ponendo le domande che desideriamo, anche in lingua italiana.
Alcuni esempi: “cosa sono i sistemi quantistici” oppure “come posso posizionare il sito web nelle migliori posizioni dei motori di ricerca” o ancora “idee per il decimo compleanno” e ogni altra cosa vi passi per la testa.
Attenzione che dovrà essere nostra cura fare le valutazioni del caso sui risultati ricevuti. Quello che impressionerà è che a volta non riusciamo a distinguere se stiamo dialogando con una macchina (machine learning) o con un utente reale anche considerata la velocità di risposta e la capacità di interazione.

La discussione di questi mesi riguarda, al di là della tutela della Privacy, la possibilità di fare un uso improprio di questi sistemi di Intelligenza Artificiale. Che non è lo spauracchio che qualche studente possa usare il sistema per copiare a Scuola o all’Università quanto piuttosto il divario che potrà crearsi tra le Aziende che non potranno fruire del sistema.
Questo perché come sovente accade noi stiamo fruendo delle versioni free del sistema.
Dobbiamo aspettarci ancora diverse novità sia dal punto di vista giuridico normativo, sia dalla (sleale) concorrenza di cui si avvantaggeranno alcuni.
Al di là degli allarmismi e dei populismi come sempre è accaduto con l’innovazione tecnologica si potranno forse ritardare alcuni processi ma non potranno essere ignorati.
Non bisogna avere paura, una tecnologia potente può essere usata per scopi positivi o negativi, la tecnologia in sé non ha alcun potere decisionale: sono le scelte delle persone a dare forma al mondo.


Per concludere ricordiamoci che gli ambienti AI sono già in uso in diversi sistemi di riconoscimento vocale, videogiochi, chatbot di assistenza agli utenti, sistemi di sorveglianza anticrimine, previsione degli acquisti, editor digitali, smart home, trading finanziario e molto altro ancora!

Marco Parodi

Categorie: Teach

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